La danza dell’interpretazione. Geometrie e rimandi nel tempo e nello spazio, da Mozart a Rachmaninov
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Come citare

Confente, M. (2024). La danza dell’interpretazione. Geometrie e rimandi nel tempo e nello spazio, da Mozart a Rachmaninov. Oi Dialogoi, (1). Recuperato da https://www.mimesisjournals.com/ojs/index.php/oi-dialogoi/article/view/3721

Abstract

Un viaggio nel tempo, una danza tra le note dell’interpretazione. 
Questa lavoro si prefigge lo scopo di far osservare al lettore, con le lenti dell’interprete, le varie sfumature che può assumere un brano, ogni volta che viene ri-eseguito nel corso del tempo. La nascita di un qualsivoglia testo scritto, da un libro ad una partitura, non si verifica soltanto una volta: ogni esecutore fa rivivere il testo a modo suo, trasmettendo le proprie emozioni, pensieri e visioni attraverso le dita ed il cuore. In questo senso, l’interpretazione musicale si configura come un mezzo attraverso il quale gli esseri umani comunicano con il mondo circostante, esprimendo la loro individualità in un linguaggio universale. 
Attraverso l’analisi di brani che ho eseguito in vista della mia prova finale in Pianoforte, legati l’un l’altro dalla forma della danza, propongo di visionare la musica come forma d’arte in continua evoluzione, plasmata dalla sensibilità e dall’unicità di chi la esegue, rivelando cosìil potenziale di ogni essere umano di comunicare il proprio pensiero e la propria anima. 

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