Abstract
Partendo dalla storia del fratricidio dinastico nel mondo islamico e dalla sua istituzionalizzazione nel XV secolo, si guarda a come in area iberica il distanziamento dal mondo islamico si sia fatto via via sempre più netto. Emblematici i casi di Abdallah I, Alfonso VI e Urraca, Berenguer Ramon II, nei quali il fratricidio dinastico è previsto e accettato per consuetudine nel primo caso, hanno bisogno di essere negato con un giuramento nel secondo caso, è sottoposto al giudizio divino per condannarlo, nel terzo caso. La storia di Pedro el Cruel va oltre la condanna e mostra il castigo: il re fratricida diventa lui stesso vittima del fratellastro. Il riferimento finale a Jacob Xalabín propone una lettura del romanzo come condanna cristiana del fratricidio islamico.